STEFANIA SEGNANA ASSESSORE PROVINCIALE TRENTO 2 GENNAIO 2018 FOTO PAOLO PEDROTTI

In questi giorni intensi di dibattiti e articoli sul tema del terzo mandato e dell’impugnativa a livello nazionale da parte dei Ministri di FdI e FI contro la legge approvata in Consiglio provinciale a Trento, ci si sofferma solo ed esclusivamente sulla figura del presidente Fugatti tacciato di voler salvare la propria carriera politica. Ma – come spesso accade nella dialettica giornalistica – si trascura il fatto che i rapporti, anche in politica, si fondano sulla fiducia. Se si vuole governare bene e con serenità sarebbe opportuno potersi confrontare e fidare dei propri colleghi, di chi si è nominato, ma questa fiducia talvolta viene purtroppo a mancare.

Riporto qui una frase pubblicata sui quotidiani locali, virgolettata, detta dalla ex Vicepresidente della Giunta Francesca Gerosa, e non smentita, quindi immagino veritiera, che fa comprendere che la fiducia riposta dal presidente Fugatti in questi anni in lei non sia stata corrisposta. Subito dopo con orgoglio, Gerosa ha rivendicato il suo voto contrario al terzo mandato dicendo: “Voglio trasmettervi, con il cuore di Fratelli d’Italia, l’emozione che ho provato in aula quando ho schiacciato quel pulsante dando il voto contrario al terzo mandato, insieme al collega Biada“.

Sappiamo tutti che Francesca Gerosa vorrebbe ricoprire, senza evidentemente rendersi conto dei propri limiti politici e istituzionali, il ruolo di presidente della Provincia Autonoma di Trento e che l’unico modo per provare a farlo è sostituire Fugatti. E sappiamo tutti che Fratelli d’Italia fa lo stesso ragionamento per il Veneto, per il Friuli Venezia Giulia e per la Lombardia. Regioni che sono attualmente governate dalla Lega e che Fratelli d’Italia vuole ottenere facendo letteralmente fuori i governatori leghisti non approvando il terzo mandato, perché sono Governatori apprezzati dal popolo, che quindi otterrebbero molto probabilmente nuovamente la fiducia dagli elettori.

Francesca Gerosa, una figura che oggi risiede ai vertici del Trentino grazie alla spinta del partito nazionale, ma che solo pochi anni fa, messa da parte da FdI, era stata invece valorizzata e sostenuta proprio da chi, oggi, lei stessa si è trovata a sconfessare. È bene ricordarlo: nella scorsa legislatura fu il presidente Fugatti a nominarla inizialmente nel CDA di A22 e poi a investirla di un incarico di peso – presidente di ITEA –, e a farlo, per primo nella storia del Trentino, scegliendo una donna per quel ruolo. (E io ho seguito tutti i passaggi, perché ero l’assessore competente, quindi posso confermare tutto ciò che è accaduto).

Un atto non solo politico, ma carico di fiducia, quella fiducia che Gerosa, con “emozione” ha rispedito al mittente “schiacciando con orgoglio quel pulsante dando voto contrario”.

Si sa, in politica i ruoli cambiano, e con essi, troppo spesso, anche la memoria e le priorità. Evidentemente oggi pesano di più le geometrie romane che i rapporti costruiti sul campo. Eppure, quando ancora nessuno la considerava, Fugatti le diede spazio, visibilità, responsabilità. Le diede fiducia. E ci tengo a sottolineare questo termine: fiducia. Una parola che implica rispetto, lealtà, riconoscenza. Parole che purtroppo non trovano riscontro nel comportamento della ex vicepresidente Gerosa, che ha scelto di non sostenere proprio quel presidente nella votazione sul terzo mandato.

Non mi resta che una parola, semplice ma amara, per commentare tutto questo: “complimenti”.