Il Consigliere provinciale Mirko Bisesti evidenzia come le aggressioni al personale sanitario siano un problema crescente, richiede quindi maggiore sicurezza e indennità maggiorate per i professionisti coinvolti.

Nel corso della seduta antimeridiana del Consiglio provinciale, il capogruppo della Lega, Mirko Bisesti, ha presentato un’interrogazione a risposta immediata per richiamare l’attenzione sulla crescente ondata di violenze ai danni del personale sanitario e socio-sanitario, chiedendo alla Giunta interventi strutturali e tempestivi per affrontare il fenomeno.

I dati diffusi dall’Osservatorio del Ministero della Salute delineano un quadro allarmante: nel 2024 si sono registrati oltre 18.000 episodi di aggressione a livello nazionale. Anche il Trentino è coinvolto, con 209 casi segnalati e 464 operatori colpiti, tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari. Le situazioni più critiche si riscontrano nei pronto soccorso, nei reparti di degenza e nei servizi psichiatrici.

Alla luce di questi numeri, Bisesti ha chiesto alla Giunta di rivedere l’attuale sistema di vigilanza, oggi esternalizzato, valutandone l’internalizzazione per assicurare maggiore efficacia e continuità nella protezione del personale. Ha inoltre proposto l’introduzione di un’indennità maggiorata per chi opera nei reparti a più alto rischio, come i pronto soccorso.

L’assessore Mario Tonina ha accolto positivamente le sollecitazioni del capogruppo leghista, sottolineando l’impegno già in atto da parte della Giunta nell’attuazione delle linee guida nazionali per la prevenzione e la gestione della violenza contro gli operatori sanitari. Tonina ha annunciato l’attivazione, da ieri, di un nuovo servizio di vigilanza armata presso l’Ospedale Santa Chiara di Trento, operativo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, con presidio rafforzato nelle aree maggiormente esposte. “Al momento – ha precisato – l’internalizzazione del servizio non è prevista, ma sarà oggetto di valutazione alla luce dei risultati della nuova organizzazione.”

Per quanto riguarda le risorse economiche, l’assessore ha ricordato che sono già stati stanziati 1 milione di euro per il 2025 e 2 milioni a partire dal 2026, destinati alla contrattazione integrativa per la dirigenza medica e sanitaria, così come per il personale delle categorie.

Bisesti ha infine evidenziato la necessità di intervenire anche sulle retribuzioni del personale addetto alla sicurezza nelle strutture ospedaliere. “Riconoscere un’attenzione maggiore a chi si occupa della sicurezza nei luoghi di cura – ha concluso – deve essere una priorità, al pari della valutazione dell’internalizzazione anche per questi lavoratori. Se da un lato è positivo l’avvio delle linee guida, dall’altro è indispensabile affiancarle a interventi strutturali in grado di offrire risposte concrete e tempestive.”