La proposta della Commissione Europea di tagliare del 20% la Politica Agricola Comune è una scelta grave, sbagliata e pericolosa. Parliamo di oltre 80 miliardi di euro in meno a livello europeo, che verrebbero sottratti a un settore già messo a dura prova da rincari, burocrazia e concorrenza sleale. In un momento in cui servirebbe semmai rafforzare il sostegno a chi lavora la terra, Bruxelles sceglie di indebolire le fondamenta della nostra filiera agroalimentare. È una linea incomprensibile e miope: mentre si discute di nuove spese militari, si tagliano risorse alla produzione agricola, alla sicurezza alimentare, alla manutenzione del territorio. L’agricoltura non è una voce di spesa. È una questione strategica.
Solo pochi giorni fa, la Lega ha votato la sfiducia alla Presidente Von der Leyen, proprio perché da tempo è evidente la direzione che questa Commissione ha preso: lontana dalla realtà, lontana dalle imprese, lontana dall’interesse nazionale. PD e Forza Italia l’hanno sostenuta convintamente, votando contro la sfiducia. Fratelli d’Italia era assente al voto. Noi crediamo che la coerenza, in politica, conti ancora. E lo dimostriamo con i fatti, anche a livello locale.
In vista dell’assestamento di bilancio provinciale, come Gruppo Lega presentiamo un ordine del giorno per chiedere il massimo sostegno al settore agricolo trentino e per sollecitare formalmente la revisione della proposta europea sulla nuova PAC. Siamo convinti che il Trentino – con la sua agricoltura di qualità, le filiere corte, la gestione sostenibile del territorio – meriti risposte concrete, non penalizzazioni. Siamo e restiamo dalla parte di chi lavora, produce e tiene in piedi le nostre comunità. Altri dovranno spiegare perché, ancora una volta, hanno scelto Bruxelles, gli investimenti in armi e bombe, invece dei nostri agricoltori.