Corridoi faunistici:  è scontro tra il Consigliere Cavada e la Consigliera Coppola che, in occasione del Dreier Landtag – la seduta congiunta delle assemblee legislative della Provincia autonoma di Trento, della Provincia autonoma di Bolzano e del Tirolo, con la presenza anche, in qualità di osservatore, dell’assemblea del Vorarlberg -, adunanza tenutasi nei giorni 14 e 15 di questo mese a Riva del Garda, hanno avuto un acceso scontro proprio sulla delicata questione riguardante la realizzazione di corridoi faunistici che permettono la libertà di movimento agli animali selvatici.

“Non possiamo dimenticare i rischi causati dai grandi predatori che interessano 145 mila bovini, oltre 100 mila ovini e caprini che dobbiamo salvaguardare alla pari di tante imprese agricole che hanno reso grande in Italia e nel mondo il nostro territorio con una visione di insieme unica e irripetibile”, ha affermato il Consigliere Cavada proprio in occasione del voto contrario da parte sua e del gruppo Consiliare Lega Salvini Trentino alla proposta della Consigliera Coppola sui Corridoi faunistici. 

“Proporre – aggiunge Cavada – i corridoi faunistici sarebbe solo spostare il problema. Noi abbiamo un grande problema nel Trentino orientale proprio a causa dei grandi predatori e la creazione di questi sarebbe spostare il problema in altre zone, come il Trentino occidentale, le province limitrofe e anche tutto l’arco alpino. Son d’accordo sugli attraversamenti stradali perché dobbiamo evitare gli investimenti di ungulati e di altri animali e anche la sicurezza delle persone. Però abbiamo da salvaguardare innanzitutto le persone, l’agricoltura, l’alpeggio. In Trentino Alto Adige abbiamo quasi 2 mila malghe, 145.000 bovini, 100.000 ovini e caprini. E quindi dobbiamo garantire questa economia che è presente da centinaia d’anni sul nostro territorio. Abbiamo il turismo, abbiamo da salvaguardare tutto il nostro territorio, le nostre Valli, perché noi viviamo di questa economia importante”. 

Nel corso del suo intervento Cavada ha affermato che per quanto riguarda il Trentino occidentale la presenza di orsi e lupi ovviamente potrebbe disincentivare a visitare o  frequentare le zone in cui gli stessi si muovono, il che potrebbe determinare ulteriori ricadute negative, sia a livello economico – dipendendo noi fortemente dal turismo – sia a livello di salute psico-fisica degli abitanti.

Ma la questione più importante a parere del Consigliere Cavada risiede nella compromissione della sicurezza delle persone. Il problema per il Consigliere non è circoscritto ad aree isolate, ma anche a territori antropizzati come l’area di Riva del Garda. “Ricordiamoci – conclude Cavada – quello che è successo qualche giorno fa proprio a pochi chilometri da noi dove un orso passeggiava tranquillamente per le vie, mettendo a rischio l’incolumità della popolazione. Il tema deve essere affrontato con scelte dolorose ma necessarie per il benessere della comunità”.