È importante evidenziare che per decongestionare il traffico automobilistico anche in Alto Adige e nelle valli di Fiemme e Fassa si punta al BRT: questo non è un tema nuovo, anzi è uno di quei temi molto cari, sia a me, sia alla Giunta infatti nel 2019 avevo proposto un ordine del giorno ad hoc a riguardo. In seguito si sono tenuti importanti ed esaurienti incontri sul territorio, sia in Val di Fiemme sia in Val di Fassa, per spiegare la volontà della Giunta sua e la proposta.  

Sui due pesi della bilancia vengono posti da un lato il BRT e dall’altro la possibilità di avere una rete ferroviaria in Val di Fiemme e Fassa, tuttavia tra le due ipotesi la realizzazione del BRT sarebbe molto più conveniente non solo sotto il profilo economico ma anche sotto il profilo ambientale. Mettendolo a confronto i due progetti emerge che la proposta della BRT impiegherebbe l’utilizzo molto ridotto di ettari, circa cinque, mentre se si progettasse una ferrovia gli ettari impiegati sarebbero trenta e ciò sarebbe un problema molto oneroso dal punto di vista ambientale. Non solo: la BRT ha un costo minore e accessibile, al contrario la ferrovia è molto più dispendiosa e inoltre i tempi di costruzione sarebbero molto più lunghi.  

La BRT, come già avevo sottolineato nel 2019 con il mio ordine del giorno, risulta essere – anche oggi – la soluzione più appetibile per combattere il problema del traffico nelle valli e diminuire il transito delle auto, aumentando il servizio di trasporto pubblico con bus a metano o elettrici.  

Mi fa piacere che non siamo i soli a proporre questa iniziativa delle BRT e che anche l’Alto Adige, nelle cinque vallate, punti e investa su questo per decongestionare il traffico.  

I progetti sul BRT non sono rimasti solamente su carta stampata o in aula, ma sono stati presentati alla popolazione la scorsa settimana, infatti si sono tenuti degli incontri nelle due valli trentine, precisamente a Pozza e Cavalese, in cui è stato illustrato alla popolazione il progetto delle BRT. I due incontri, che hanno visto la partecipazione di numerosi cittadini, sono stati proficui perché con varie slide e sono state illustrate le fasi del BRT in modo esauriente.     

Ribadisco, come ha dichiarato anche il nostro presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che l’ultima parola spetta alle amministrazioni locali e ciò è molto importante perché in primis le valorizza e in secondo luogo non viene imposto niente: è stato proposto, ma non imposto, un progetto economicamente e tecnicamente sostenibile. La parola ora quindi spetta alle amministrazioni sperando che colgano questa opportunità per il Trentino.

Questo quanto dichiarato dal Consigliere provinciale Gianluca Cavada.